Dietista VS Nutrizionista
L’obiettivo di questo articolo è spiegare le differenze che esistono fra la figura di Biologo Nutrizionista, come la mia, e il Dietista.
Infatti, molto spesso le due professioni vengono confuse portando ad errate
interpretazioni dei rispettivi ambiti di competenza ed autonomia.
L’obiettivo non è quello di attribuire maggior valore ad una professione a scapito dell’altra, ma solo di definire i confini delle rispettive attività.
Infatti, entrambi i percorsi accademici, conducono ad importanti competenze e una riconosciuta professionalità nell’ambito della nutrizione umana.
Inoltre, nonostante esista una differenza di livello fra le
due professioni sanitarie, la bravura del soggetto dipende dall’esperienza maturata e dalle qualità umane possedute: molto spesso, infatti, l’empatia che si instaura fra il professionista e il proprio assistito ha un valore molto più importante della specializzazione posseduta.
Ecco le differenze:
La prima importante differenza che riguarda le due figure è il percorso formativo:
Il Biologo Nutrizionista, è un soggetto laureato in Biologia e specializzato in Scienze della Nutrizione Umana.
Ha quindi effettuato un percorso accademico quinquennale, composto da una Laurea Triennale in Scienze Biologiche e una Laurea Magistrale in Nutrizione Umana.
Inoltre, così come definito dalla Legge, il biologo può esercitare solamente dopo aver superato l’Esame di Stato e ottenuto l’abilitazione alla professione di biologo da parte dell’ONB.
Il Dietista a differenza del Biologo Nutrizionista, ha una formazione in Dietistica, che è un Corso di laurea triennale abilitante alla professione.
Dal 2018, così come per il Biologo, anche per il Dietista è diventata obbligatoria l’iscrizione all’albo ANDID ai fini dell’esercizio della professione.
La seconda importante differenza risiede nell’autonomia con la quale il professionista potrà prescrivere diete o terapie farmaceutiche.
Le competenze del biologo in materia di nutrizione umana discendono dalla Legge 396/67: la norma stabilisce che “il Biologo nutrizionista può autonomamente determinare ed elaborare diete nei confronti di soggetti sani, al fine di migliorarne il benessere e, solo previo accertamento delle condizioni patologiche effettuate dal medico chirurgo, a soggetti malati ”.
Una delle differenze principali che caratterizzano le due specializzazioni risiede proprio nell’avverbio “autonomamente”: infatti, il Biologo Nutrizionista mentre gode di piena autonomia nella determinazione e
nell’elaborazione della dieta, lo stesso non vale per il Dietista, il quale, così come dettato dall’art. 1, comma
2, lett. c), del d.m. 744/1994, ha un raggio d’azione più limitato, in quanto può elaborare, formulare ed attuare solamente le diete prescritte dal medico, controllandone successivamente l’accettabilità da parte dell’assistito.
Nonostante spesso questa norma venga ignorata, si tratta di una differenza di importante
rilievo.
Il Consiglio Superiore della Sanità, a tal proposito ha offerto un’interpretazione molto chiara della norma stabilendo che:
- Il biologo può elaborare autonomamente piani nutrizionali da proporre alla persona che ne fa richiesta per un miglioramento del proprio ‘benessere’, finalizzato al miglioramento della salute. In questo ambito può prescrivere o consigliare integratori alimentari, definendone anche le modalità di assunzione.
- Il dietista al contrario, come il nutrizionista può svolgere la sua attività in strutture pubbliche o private, sia come dipendente che come libero professionista, ma solamente in collaborazione con il medico ai fini della formulazione delle diete.
Punti in comune:
Uno dei punti in comune fra Biologo Nutrizionista e Dietista, è invece la possibilità di operare nell’ambito della nutrizione clinica presso strutture sanitarie pubbliche o private e come libero professionista.
Entrambe le figure inoltre, sono legittimate all’elaborazione di diete per mense, anche aziendali, servizi di ristorazione collettiva, per sportivi ma anche in case di riposo etc.
Chi scegliere? Biologo Nutrizionista o Dietista?
Non esiste una figura professionale migliore di un’altra per poter perdere peso o per intraprendere un percorso di miglioramento della propria alimentazione.
Entrambe le figure, sono dotate di grande competenza.
Tutto dipende dall’esperienza e dalla capacità del professionista che si ha di fronte.
Il consiglio che posso dare dunque, è quello di scegliere un professionista che sia preparato sia professionalmente (valutando il suo percorso accademico, i corsi di formazione e le specializzazioni possedute) che umanamente: molto spesso infatti, la riuscita di un percorso dipende non tanto dalla bontà o meno della dieta assegnata, quanto piuttosto dal “feeling” che si instaura con il proprio nutrizionista.
Questa fiducia infatti, permetterà al paziente di affidarsi totalmente al professionista, permettendo di superare anche i normali ostacoli che si incontrano in un percorso di cambiamento delle proprie abitudini alimentari.
A tal proposito, le qualità umane che vanno ricercate nel proprio nutrizionista dovrebbero essere: pazienza, empatia, disponibilità, trasparenza, positività, gentilezza ma allo stesso tempo fermezza.