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Dieta Chetogenica

Come nasce la dieta Chetogenica?

L’epilessia farmacoresistente ha da sempre portato i medici che se ne occupano a rivolgere l’attenzione verso la dieta seguita dai pazienti. Un primo approccio è stato quello del digiuno, che permetteva di ridurre le crisi epilettiche e la loro entità quando i farmaci risultano inefficaci.
All'inizio degli anni '20 tuttavia, il dottor Wilder della Mayo Clinic riconobbe i pericoli del digiuno per i bambini ed iniziò ad esplorare diverse diete per vedere se fosse possibile imitare gli effetti del digiuno. Scoprì così che evitando lo zucchero e seguendo una dieta ricca di grassi e povera di carboidrati era possibile avere gli stessi benefici ottenendo la chetonemia in maniera diversa, ossia introducendo i grassi come fonte energetica.

Testando questa dieta sui bambini con epilessia ottenne esiti positivi nella riduzione delle convulsioni e la sua dieta diventò per molti anni il principale trattamento dell'epilessia pediatrica, in quanto efficace e sostenibile per periodi di tempo lunghi.
La scoperta di Wilder della dieta che porta alla produzione dei corpi chetonici portò alla nascita della dieta Chetogenica (KD).
Negli anni '30 furono sviluppati nuovi farmaci anti-convulsioni che essendo maggiormente sostenibili del regime dietetico divennero il ​​trattamento principale dell'epilessia.

L’attenzione sull’efficacia della dieta Chetogenica nella perdita di peso arrivò solo intorno agli anni '70 quando il dottor Atkins pubblicò il libro “Dr. Atkins' Diet Revolution” in cui espose i risultati dei suoi anni di ricerca medica sulla dieta ad alto contenuto di grassi e a basso contenuto di carboidrati per la perdita di peso e la salute del cuore.

Negli ultimi anni c’è stato un incremento importante dell’interesse nei confronti di questa strategia alimentare, non solo nel dimagrimento (in particolar modo nei soggetti con un BMI >= a 30) ma anche nella valutazione degli effetti positivi nel trattamento dei pazienti con diabete di tipo 2, cancro, Alzheimer, Morbo di Parkinson, acne, endometriosi etc.

Come funziona la dieta Chetogenica?

Lo scopo delle diete Chetogeniche è quello di mandare il corpo in uno stato di "chetosi" utilizzando una dieta a basso contenuto di carboidrati.

In circostanze normali il nostro corpo utilizza il glucosio degli alimenti a base di carboidrati per produrre energia.
Quando il glucosio non è disponibile si verifica un processo noto come chetosi.
Questo è uno stato in cui il corpo utilizza i grassi invece dei carboidrati come principale fonte di energia.
Riducendo il glucosio plasmatico grazie alla privazione quasi totale dei carboidrati, il fegato utilizza gli acidi grassi dalle riserve di grasso corporeo per produrre energia.
Quest’ultima si presenta sotto forma di molecole chiamate "chetoni" i quali verranno utilizzati dal tessuto muscolare scheletrico, da quello cardiaco e dal cervello.
Questi meccanismi non sono immediati ma richiedono fino a 2/3 settimane per permettere al corpo di adattarsi.

La dieta Chetogenica standard è povera di carboidrati, con un contenuto medio-alto di grassi e proteine.
Illustrazione della piramide della dieta chetogenica
PIRAMIDE DELLA DIETA CHETOGENICA

Come si misurano i livelli di chetoni?

Questo tipo di piano alimentare richiede molta pazienza, in quanto influenzato da variabili individuali che possono influenzare il tempo necessario per entrare in chetosi e raggiungere l’adattamento chetogenico.
Il tempo di ingresso in chetosi dipende molto dalla restrizione glucidica (meno carboidrati verranno introdotti e più veloce sarà l’ingresso), dalla restrizione calorica (meno si mangia e prima si entra in chetosi) e dall’attività fisica (più ci si allena e prima si entra in chetosi).
Mettendo in atto una maggiore restrizione glucidica, una maggiore restrizione calorica e maggiore attività fisica si ha una riduzione più veloce del glicogeno presente nel corpo e quindi una richiesta più rapida di produzione di corpi chetonici.

Varianti della dieta Chetogenica

Normalmente una dieta Chetogenica prevede la seguente ripartizione energetica:
Esistono però diverse varianti della dieta Chetogenica che differiscono per le ripartizioni dei macronutrienti ossia carboidrati, proteine e grassi.

Keto Classica

grafico a torta chetogenica classica
Grassi 90%
Proteine 6%
Carboidrati 4%

Keto Modificata

Grassi 82%
Proteine 12%
Carboidrati 6%

MCT OIL KETO

grafico a torta MCT OIL chetogenica
Grassi MCT 50%
Grassi LCT 21%
Proteine 10%
Carboidrati 19%

Keto Basso indice glicemico

Grassi 60%
Proteine 30%
Carboidrati 10%

Keto Atkins Modificata

Grassi 65%
Proteine 25%
Carboidrati 10%

Cosa mangiare in questo regime alimentare?

Esempio di menù giornaliero:
PastiEsempi
ColazioneYogurt intero o greco + frutta secca+ 1 cucchiaino di cacao amaro + 1 cucchiaino olio mct
SpuntinoParmigiano
PranzoCarne + verdure + olio extravergine di oliva
MerendaCioccolato extra fondente/fibre solubili/cetrioli/finocchi
CenaPesce + verdure + olio extravergine di oliva

Vantaggi della dieta Chetogenica?

Possibili effetti indesiderati nella dieta Chetogenica

Durante le prime quattro settimane possono insorgere disturbi transitori quali mal di testa, nausea, alitosi, stitichezza, stanchezza etc.
Per evitare o limitare l’insorgenza di questi effetti, bisognerà bere molta acqua (almeno 2,5 litri al giorno) e integrare con fibre solubili, magnesio, potassio, omega3 etc.
Così come un’idratazione corretta anche l’assunzione di integratori non è facoltativa, dato che si tratta di una dieta con diverse restrizioni che pertanto va gestita insieme al medico e al nutrizionista.

Ci sono inoltre controindicazioni assolute nelle quali la dieta chetogenica non va prescritta, come ad esempio insufficienza epatica, infarto, aritmie, disturbi psichiatrici gravi, quando si è in gravidanza o in allattamento, oppure si ha un’età inferiore ai 14 anni o superiore ai 70.

Come uscire dalla chetosi?

È necessario seguire un percorso di gradualità, soprattutto se si tratta di una strategia messa in atto per favorire la perdita di peso.
Bisogna passare infatti attraverso una fase di reintroduzione o transizione, che permetta di reinserire gradualmente i carboidrati (ad esempio inserendo prima solo la frutta, poi i cereali e così via) per poi passare ad un’altra strategia dietetica, che sia adatta alle necessità e ai bisogni del paziente.

È la dieta più indicata per il dimagrimento?

No. Ogni persona è diversa e il piano alimentare deve adattarsi alle esigenze e allo stato di salute del soggetto affinchè risulti completamente sostenibile e proficuo.