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Acido folico in gravidanza

Acido folico in gravidanza? Essenziale prima e dopo.

L’acido folico in gravidanza è utile al nostro organismo?Sebbene vengano spesso confusi, acido folico e folati non sono la stessa cosa.
Mentre l’acido folico è la forma sintetica del folato (vitamina B-9), essenziale per la rigenerazione cellulare che avviene quotidianamente, il folato è la vitamina nella sua forma essenziale e naturale, presente negli alimenti sottoforma di poliglutammato dell’acido tetraidrofolico.

Durante la gravidanza, il corpo fornisce nutrienti per sé stesso e per il feto e quindi servono maggiori riserve per l’eritropoiesi o produzione di globuli rossi.
I globuli rossi trasportano l’ossigeno nel corpo e ne rimuovono l’anidride carbonica, quindi senza riserve adeguate, il funzionamento ottimale dell’organismo viene alterato.

L’integrazione di acido folico è raccomandata nelle donne in gravidanza o per le donne che cercano di rimanere incinte, poiché è fondamentale per lo sviluppo fetale.

Effetti della carenza di acido folico in gravidanza

Il consumo di acido folico di almeno 0,6 mg è raccomandato per le donne in gravidanza e per le donne che cercano di rimanere incinte, poiché è stato dimostrato che riduce drasticamente (circa il 70%) il rischio che il bambino presenti difetti del tubo neurale.

L’acido folico svolge infatti un importante ruolo nella formazione, nel funzionamento e nella riparazione del sistema nervoso.

La struttura dell’embrione, che nel tempo si svilupperà nel cervello, nel midollo spinale e nei tessuti che li circondano e li proteggono, è il tubo neurale.

Il tubo neurale, negli embrioni sani, si forma entro 28 giorni dal concepimento e sviluppare una carenza durante questo periodo può portare a malformazioni del feto note come difetti del tubo neurale.

Tra queste troviamo:
Poiché la carenza di folati ha conseguenze così importanti per l’embrione in via di sviluppo, è essenziale che le madri prendano le precauzioni necessarie attraverso l’integrazione di acido folico.
Spesso le gravidanze non sono pianificate, quindi qualsiasi donna in età fertile dovrebbe assicurarsi di assumere abbastanza acido folico.
Molte donne non scoprono di essere incinte se non dopo diverse settimane, quando il danno potrebbe essersi già verificato.

Come assumere i folati?

I folati si trovano naturalmente in alcuni alimenti come broccoli, cavolini di Bruxelles, asparagi, verdure a foglia verde, legumi (fagioli, piselli), la frutta secca (come mandorle e noci), la frutta (kiwi, arance).
Consumare una dieta ricca di frutta, verdura e cereali integrali dovrebbe soddisfare il fabbisogno di folati.

Tuttavia, l’organismo a causa di un’alimentazione inadeguata, di metodi di cottura errati, di un alterato assorbimento o per l’assunzione di alcuni farmaci, spesso non riesce ad assumerne la giusta quantità necessaria al fabbisogno quotidiano.
L’assunzione però può essere aumentata attraverso il consumo di diversi prodotti fortificati.
Ai produttori di alimenti, può essere infatti richiesto da parte del governo di aggiungere acido folico ai loro prodotti.
Quindi si può aumentare l’assunzione mangiando cereali per la colazione, pane, pasta e altri prodotti fortificati.
In caso di fortificazione, il prodotto lo annoterà sulla confezione.
Per molte donne però, mangiare cibi fortificati non è sufficiente.
Dunque, per prevenire la carenza, l’acido folico è disponibile anche sotto forma di integratore.
La dieta in gravidanza non permette di soddisfare la quantità giornaliera raccomandata, poiché il fabbisogno durante questo periodo è aumentato e quindi sarà necessaria l’integrazione che verrà concordata con il proprio ginecologo o medico curante.

Seguire però una dieta corretta e varia, come la Dieta Mediterranea può aiutare ad assumerne buone quantità e favorirne l’assorbimento.

Fabbisogno giornaliero

Eccesso di folati

È difficile si verifichino problemi di salute dovuti a un eccesso di folati, in quanto le quantità oltre i limiti presenti nell’organismo vengono presto espulse attraverso le urine.

Si possono però registrare alcuni casi di sovradosaggio che si manifestano con sintomi come tremori, reazioni allergiche, aritmie.